Deposito scorie nucleari, quattro possibili aree individuate in Sicilia. I sindaci non ci stanno

4' di lettura 05/01/2021 - In Sicilia sono state individuate quattro aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Si trovano nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta e interessano i Comuni di Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula, Petralia Sottana e Butera.

Le aree sono indicate nella Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi), un documento pubblicato dalla Sogin, la società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi prodotti dalle attività industriali, di ricerca e di medicina nucleare. La Carta è stata redatta perché la costruzione di un deposito nucleare nazionale è richiesto da una direttiva dell'Unione europea che prevede la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi all’interno del Paese che li produce.

Nella Cnapi sono indicati le aree individuate come idonee per la costruzione del sito: sono 67, localizzate in 7 Regioni. Il Lazio è la Regione che ha più aree adatte alla costruzione del deposito, ben 22, tutte nella provincia di Viterbo. Seguono poi la Sardegna con 14 siti, Piemonte (8), Basilicata (7), la Sicilia con 4, Puglia (3) e Toscana (2).

Le reazioni

Tutti i sindaci dei comuni siciliani interessati si dicono sorpresi e contrari al deposito nucleare. "Sono rimasto di stucco e anche un po' contrariato apprendendo la notizia - ha detto il sindaco di Petralia Sottana (PA) Leonardo Neglia -. Ci lascia sgomenti: noi siamo anche sede dell’ente parco delle Madonie, da un lato si vuole la protezione della zona dall’altro si vogliono seppellire scorie nucleari".

"Naturalmente sono contrariato per il fatto che le istituzioni, e in questo caso il ministero dello Sviluppo Economico e dell'Ambiente, abbiano tenuto massimo riserbo su questa cosa", ha detto il sindaco di Butera (CL) Filippo Balbo. "Ci opporremo con tutte le forze ad ogni ipotesi di ubicazione nel nostro territorio di un deposito nazionale dei rifiuti radioattivi" ha detto il sindaco di Castellana Sicula (PA), Franco Calderaro.

"Le aree interne della Sicilia hanno bisogno di investimenti, non dei rifiuti radioattivi. L'ipotesi di allocare centri di stoccaggio nelle Madonie, nel trapanese e nella provincia di Caltanissetta ci appare semplicemente irricevibile. Parliamo di territori, come nel caso delle Madonie impegnate in una battaglia per l'istituzione delle zone franche montane, che da tempo chiedono altro tipo di attenzione. Parliamo di aree, come nel caso di quelle del trapanese, votate al turismo e di straordinario pregio paesaggistico ed archeologico, che sarebbero umiliate da una scelta simile. Parliamo del territorio del nisseno già profondamente devastato dagli scempi ambientali. Rispondere ai bisogni dei territorio con la proposta di trasformazione di queste aree in discariche radioattive è semplicemente irricevibile perché offensivo e mortificante per queste comunità". Lo dichiarano gli amministratori e i militanti della rete dei cento passi della provincia di Trapani, dell'area delle Madonie e del comprensorio di Caltanissetta.

Sulla vicenda è intervenuto anche l'assessore regionale all'Ambiente Toto Cordaro: "La Sicilia rispetto a un tema così delicato e complesso, come quello dello smaltimento dei rifiuti nucleari e, quindi, della tutela ambientale, non può accettare l'idea di scelte calate dall'alto. Riteniamo fondamentale, sul tema ambientale ancora più che su altri, un pieno confronto tra Governo nazionale, Governo Regionale e le comunità locali interessate".

"Vale la pena ricordare - prosegue Cordaro - che in questi primi tre anni, dopo gli ingiustificabili ritardi dei Governi precedenti, abbiamo finalmente varato, tra gli altri, il Piano per la tutela della qualità dell'aria, il Piano per la mitigazione dell'inquinamento acustico, il piano Amianto, il piano alluvioni e istituito l'Autorità di Bacino. Il Governo Musumeci, quindi, ha posto da sempre il tema della tutela ambientale ai primi posti della sua azione e rassicuro tutti che continueremo ancora a farlo con decisione. Il confronto è essenziale, senza fare terrorismo ma neppure senza minimizzare".

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Questo è un articolo pubblicato il 05-01-2021 alle 18:57 sul giornale del 07 gennaio 2021 - 212 letture

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